Danilo Alaimo: il futuro della fotografia

Intervista a Danilo Alaimo, fotografo professionista ed insegnante di fotografia, specializzato in fotografia di interni e reportage industriale
Danilo Alaimo è il nuovo ospite di questo spazio dedicato ai giovani talenti che grazie alla loro professionalità e determinazione hanno saputo distinguersi nei relativi campi d’interesse.
Danilo è un giovane ragazzo romano, oggi stimato fotografo professionista che ha saputo fare di una passione, il lavoro di tutta una vita. Questo spazio, ormai lo avrete capito, nasce per raccontare storie di successo e siamo sinceri, oggi siamo veramente felici di ospitare Mr. Alaimo.
La sua passione per la fotografia nasce nel 2006, complice un trasferimento in Australia, terra affascinante che Danilo sentirà il bisogno di raccontare proprio attraverso l’obiettivo. Il passo alle prime collaborazioni importanti è breve, Danilo Alaimo si specializza infatti in reportage aziendale ed industriale ed inizia a raggiungere traguardi di successo grazie al lavoro svolto per grandi multinazionali.
Nel 2015 inizia a dedicarsi all’insegnamento, convinto che là fuori in giro per il mondo ci siano talenti che meritano di avere un’occasione, proprio come è capitata a lui. I suoi corsi a Roma sono tra i più seguiti anche da chi è alle prime armi o ancora, da chi non ha mai preso una macchina fotografica in mano.
Oggi Danilo Alaimo è concentrato nella sua attività di fotografo immobiliare, un settore complesso ma pieno di soddisfazioni che gli ha permesso di applicare “l’altra” sua grande passione al mondo della fotografia: la tecnologia.
Servizi di Danilo Alaimo
Servizi fotografici per le Agenzie Immobiliari
- fotografia immobiliare
- video immobiliare
- slideshow video
- arredo virtuale
- sistemazione ambienti
- foto aeree
- render e progettazione
- speciale cantieri
- foto agenti immobiliari
Servizi per strutture ricettive
Ciao Danilo, grazie innanzitutto per la tua disponibilità! Allora, come è iniziata questa esperienza nel settore immobiliare?
E’ una lunga storia d’amore, iniziata molti anni fa, per scommessa.
Ricordo ancora quella passeggiata fatidica nella Fifth Avenue di New York, era tutto così affascinante, avevo gli occhi incuriositi da ogni cosa che vedevo di nuovo, in realtà pensavo a tutto tranne che al lavoro, ero diretto ad una spiaggia caraibica con uno scalo nello stato newyorkese ed ero molto entusiasmato e incuriosito da tutto, avevo tutto in testa tranne il lavoro, entrai in quasi tutti i negozi che c’erano, fino a che entrando in un’agenzia immobiliare accadde un qualcosa che cambiò la mia vita….
Mi sembrò come prendere la macchina del tempo e andare nel futuro, parliamo di 10 anni fa e in questa realtà oltreoceano i clienti “visitavano” gli immobili con la realtà virtuale, c’erano schermi sulle pareti che proiettavano video degli interni delle case in vendita, 3d immersivi, c’erano ovunque contenuti digitali, fui rapito da quella realtà, pensai che in italia le case si promuovevano con una foto dell’esterno, praticamente eravamo all’età della pietra!
In quel momento capii che c’era un mondo nuovo da creare nel nostro Paese per valorizzare gli immobili, ed è lì che partì la mia scommessa di vita.
Fu dura, non lo nascondo, avevo la piena convinzione di quel che facevo, ma ogni volta che entravo nelle agenzie immobiliari mi sembrava come prendere la macchina del tempo e tornare nel passato, passato remoto, mi è concesso questo modo di dire? Esagero? Trapassato remoto, cito anche lui perché, ragazzi, era imbarazzante, si pensava a fare una foto della palazzina dall’esterno e basta, come se ai clienti potesse bastare questo per vivere la casa!
Hai parlato di scommessa, in che senso?
La mia vera scommessa fu nel pensare che tutto qui sarebbe potuto cambiare, tutto sarebbe migliorato, che la ventata di digitalizzazione non ci avrebbe risparmiato, che nulla sarebbe stato più come il passato e che quella certezza granitica di vendita rappresentata dalla sola foto esterna della palazzina sarebbe svanita nel nulla, come un profumo lasciato aperto….
Mi feci interprete di quel cambiamento con convinzione, e fu veramente dura all’epoca, fui uno dei pochi, in un mestiere di nicchia, a cercare di portare una nuova visione nelle agenzie immobiliari.
Fu dura scardinare l’idea degli agenti che si potesse fare qualcosa di meglio.
Ogni agente immobiliare cercava di propormi la sua visione come la migliore al mondo, chi con funzioni panoramiche dei telefoni o scatti in ambienti piccoli dall’alto in basso, flash automatici delle macchine compatte sempre su etc etc e così capii che c’era una sola via per fare strike: i numeri.
Mi proposi per l’ultima volta gratuitamente, fotografammo gli ultimi immobili acquisiti confrontando i dati sui portali, i numeri erano dalla mia parte!
Il mio successo iniziò proprio lì. Mettendo in campo la professionalità e la valorizzazione di ogni singolo ambiente.
Fu rivoluzione.
Devo per forza farvi vedere qualcosa che evidenzia questo fenomeno, cento parole non valgono quanto un immagine
Da quel giorno tutto è cambiato, siamo stati artefici e fautori di un cambiamento che ha rivoluzionato il campo immobiliare, nel vero senso della parola.
In che senso rivoluzione?
Nel senso della radicalità del cambiamento, immaginiamo a cosa portò ad esempio la rivoluzione industriale, beh lo stesso possiamo dire che è avvenuto nella fotografia immobiliare, un vero e proprio stravolgimento.
Immaginate il salto quantico che può esser rappresentato dalla visione asettica, sterile, di una singola foto di esterno, la famosa foto della palazzina per intenderci e la comparazione con oggi dove in un video possiamo immaginare di vivere già dentro la nostra casa. Immaginate di vederla già con il nuovo arredo e la nuova ipotetica disposizione dei mobili, immaginate di poter cambiare con un click il pavimento, immaginate infine di poter vivere l’emozione di essere in quella casa e sentirvi già dentro quel living.
E’ un vero e proprio stravolgimento positivo, a favore di tutti, della trattativa, del cliente, un’emozione da poter toccare con mano che ha messo in discesa il tutto e dato, a chi lo vuole, la possibilità di fare la vera differenza sul campo.
C’è qualcuno che ha influito in maniera positiva nella sua carriera professionale?
Si decisamente.
Non nel mio campo quello fotografico, lì ho studiato e mi sono migliorato giorno dopo giorno, fino ad insegnare questa professione, perché è stata la passione travolgente a farmi arrivare in questo settore, ma nel campo immobiliare non è stato così.
I punti di vista, la visione, sono stati costruiti nel tempo, soprattutto grazie ad una persona dalla grande esperienza ovvero Luca Annunziata della Krea Case, a lui devo tanto se non quasi tutto quel che ho appreso del mondo immobiliare, insieme abbiamo creato la nostra visione e con lui ho realizzato il primo video emozionale per vendere una villa!
Ricordi per chi hai realizzato il primo servizio fotografico?
E come dimenticarlo, per il fondatore e titolare dell’agenzia Schema Casa, Valerio Sarti, nonché mio compagno alle scuole elementari, non smetterò mai di ringraziarlo, fu con lui la prima possibilità e proprio con lui studiammo a fondo il beneficio che poteva apportare a quel mondo la fotografia immobiliare professionale, fu proprio l’inizio del mio successo, ogni volta che penso a quei momenti e a quei primi servizi, mi torna a mente la prima moneta di Zio Paperone, Valerio per me è stata la moneta numero uno di Zio paperone.
Nel campo immobiliare vi occupate solo di case in vendita?
Inizialmente nasciamo con servizi dedicati alla vendita, a partire dalla progettazione con render, fino ad arrivare all’arredo virtuale. Ma da quando le agenzie hanno capito il valore funzionale di tutto ciò, ci hanno affidato anche le case in affitto con un notevole ritorno e soprattutto oggi una domanda molto forte ci viene dai cantieri e nuove costruzioni.
In relazione a questo ci tengo a raccontarvi un piccolo aneddoto: uno dei miei migliori collaboratori, diventato poi mio videomaker di punta, nel 2008 “comprò” una nuova costruzione su carta da una cooperativa, una casa mai realizzata, con tanto di soldi persi e tante annose conseguenze.
Cominciammo, così, a collaborare e a dar risalto ai migliori attori nel campo facendo vedere giorno per giorno, anno dopo anno, ai potenziali clienti l’operato di costruttori seri, che con storicità acquisita nel corso degli anni oggi sono delle garanzie per qualità costruttiva e serietà.
Al cliente finale in fase di costruzione riusciamo già a far vedere come saranno gli spazi arredati, una visione, una rivoluzione, chiamiamola come vogliamo, di cui ci sentiamo orgogliosi di dare il nostro prezioso contributo.
Come pensi che questa pandemia abbia influito, cosa ha provocato nel settore?
Un’accelerazione vorticosa.
C’è stata una particolare concentrazione delle agenzie sulle visite virtuali, la necessità di limitare i contagi ha sfavorito la presenza umana in fase di visita, ma ha di fatto aumentato il ripiego a sistemi di Realtà Virtuale, e così c’è stato un parziale scollamento dalla consuetudine a favore della tecnologia.
Da quel giorno si vedono sempre più contenuti multimediali e servizi professionali.
Nel futuro, dove crede che arriverà la fotografia e l’immagine digitale in questo campo?
Ho vissuto tutta questa fase, un decennio storico nel campo con attenzione e dedizione, con un occhio qui, uno oltreoceano e i piedi ben saldi su quel che viene realizzato di giorno in giorno, aspettando con voglia questo cambiamento e sebbene sia una persona di mondo e proiettata da sempre nel futuro devo dire che quello che si è verificato nel settore, soprattutto negli ultimi tempi qui in italia non me lo aspettavo, sta avvenendo tutto con ritmi travolgenti, un forte contagio positivo che sta portando ad un cambio di visione totale.
Credo che dovremmo aspettarci qualcosa di nuovo, di inatteso, di inimmaginabile, perché tutto sarà come mai lo è stato.
La nostra mente ha difficoltà a percepire questo, ma questo sarà.
Questo è il mio pensiero. Tanto per fare un paragone, mio nonno nel dopo guerra partì alla volta del Canada, dopo 20 giorni la sua imbarcazione approdò, dopo un mese ancora, tanto ci mise la lettera ad arrivare, i miei nonni, suoi fratelli, seppero che lui giunse in America dopo 2 mesi, 60 giorni circa.
Immaginate di dire a mio nonno che nel futuro avrebbe potuto videochiamare suo fratello e saper in tempo reale se fosse approdato in America.
Impazzirebbe! Mi avrebbe portato nei campi il giorno dopo e mi avrebbe spento il canale di fantascienza sulla tv, questo per dire che la sua mente non arriverebbe a concepire che questo nel futuro sarebbe consuetudine.
Penso che ad oggi ci sia la stessa difficoltà di immaginazione perché la tecnologia avanza in maniera esponenziale, un razzo per la nostra concezione materiale, e così dico di tener bene le cinture allacciate perché il futuro ce ne riserverà veramente delle belle nel settore.
Un bene.
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