In America il Bitcoin può essere utilizzato come garanzia per i prestiti

03/12/2021
La valuta virtuale Bitcoin è attualmente una delle più scambiate e il mondo non è indifferente al suo valore. I maggiori player dei mercati finanziari, infatti, stanno lavorando per integrarlo nel sistema.
Secondo il sito CoinDesk, specializzato in materia di criptovalute, le banche di Wall Stret, tra cui Goldman Sachs, prenderanno in esame la possibilità di utilizzare Bitcoin come garanzia per i prestiti, senza contatto diretto con la valuta virtuale.
Sono già sei gli enti bancari che intendono realizzare questo tipo di prodotto. Tuttavia, per evitare che il Bitcoin circoli in banca, la garanzia sarà data dalla partecipazione di terzi.
La banca tradizionale ha già compreso il valore delle criptovalute e le vede come un’opportunità, ma c’è ancora molta strada da fare, soprattutto da parte degli enti pubblici quando si tratta della loro accettazione e regolamentazione.
Ma in che modo la criptovaluta può essere utilizzata come garanzia? Goldman Sachs vuole sfruttare il meccanismo noto come REPO (abbreviazione di repurchase agreement), uno strumento di gestione del danaro a breve: dei due contraenti, uno vende un titolo contro contanti, e allo stesso tempo si impegna a riacquistare quel titolo allo scadere di un breve periodo (dall’overnight a qualche mese), dietro pagamento del prezzo originario aumentato dell’interesse. In sostanza l’ente bancario acquisterebbe titoli basati su Bitcoin da un contraente, che s’impegna a riacquistarli a un prezzo leggermente più alto il giorno successivo.
Si tratta di un meccanismo solitamente utilizzato per per aggiungere o togliere liquidità al sistema bancario, ma che in questo caso eviterebbe l’intervento diretto della banca nei mercati dei Bitcoin.
Attualmente, secondo l’ente che concede le licenze bancarie negli Stati Uniti – OCC – le banche sono libere di fornire servizi di custodia e di detenere criptovalute nei propri bilanci, che sono considerati equivalenti al denaro, secondo CoinDesk. Tuttavia, la SEC, l’autorità di regolamentazione del mercato mobiliare statunitense, ha avvertito del rischio che questo tipo di attività rappresenta per gli investitori.