Quanto è sicuro l’archivio di OneDrive e come funziona

Quanto è sicuro l’archivio di OneDrive e come funziona

Grazie alla tecnologia cloud, è possibile avere a disposizione file e documenti, in qualsiasi momento e in qualunque posto ci si trovi. Di certo, uno dei servizi cloud più usati e conosciuti è il Microsoft OneDrive. La sua diffusione e l’ampia fruizione che gli utenti ne fanno sono dovuti sia all’integrazione con il pacchetto Office, sia alla sua complementarità con l’intera struttura della Microsoft. Grazie al OneDrive, infatti, i dati e file sono sempre al sicuro e disponibili, in qualsiasi momento.

OneDrive, cos’è e come funziona

Microsoft OneDrive, precedentemente conosciuto come Microsoft SkyDrive e, ancora prima, denominato Windows Live SkyDrive e Windows Live Folders, è un “servizio di cloud storage e backup offerto da Microsoft”. Il servizio è fruibile da PC, usando un browser, oppure ricorrendo ad app dedicate, da scaricare ed installare su device mobili, quali smartphone o tablet. Comunque, l’accesso  a Microsoft OneDrive è legato al possesso di un profilo Microsoft.

Alla sottoscrizione di un primo abbonamento, il piano iniziale mette a disposizione dell’utente un massimo di 5 GB. In seguito, lo spazio di memorizzazione ed archiviazione potrà essere ampliato, fino a poter disporre di 1 TB di spazio. Al momento, l’applicazione ufficiale OneDrive è disponibile per Windows Phone, iOS, Android, Windows Vista Service Pack 2, 7, 8, 8.1, 10, 11, RT e macOS.

Quanto è sicuro l’archivio di OneDrive?

Su OneDrive i dati sono al sicuro da criminali e hacker. Tutti i dati inviati tra il vostro computer e i server Microsoft sono crittografati (crittografia AES a 256 bit ad alta sicurezza), il che significa che la trasmissione è sicura al 100%.

Come proteggere i file caricandoli su OneDrive

Per proteggere i file presenti su OneDrive, è possibile mettere in atto una serie di utili strategie. Ecco le più immediate e semplici a cui ricorrere per proteggere i file caricati su OneDrive:

  • Generare parole chiave particolarmente complesse, inserendo almeno 8 caratteri, tra i quali non devono mancare numeri, maiuscole e comandi speciali;
  • Incrementare le informazioni di sicurezza sul profilo Microsoft, aggiungendo in particolare un indirizzo mail secondario, una domanda di sicurezza con risposta pertinente e un numero di telefono. In questo modo, in caso di attacco informatico o l’utente dimentichi la password, Microsoft potrà ricorrere alle informazioni di sicurezza per verificare la reale identità dell’utente  e guidarlo nell’accedere nuovamente all’account;
  • Ricorrere alla verifica a due fattori, perché il profilo goda di una protezione massima e, quando il sistema rileva un accesso forzato da un device considerato non attendibile, richiede la digitazione del secondo codice. Quest’ultimo può essere ottenuto attraverso una chiamata, un SMS o un’applicazione dedicata;
  • Attivare la tecnologia della crittografia per i device mobili. L’abilitazione della crittografia nei dispositivi iOS e Android permette di proteggere i file di OneDrive qualora si verifichi un accesso forzato, se il device viene rubato o perso;
  • Attivare l’abbonamento a Microsoft 365, che assicura una protezione avanzata dai virus e dagli attacchi informatici, oltre che mettere a disposizione uno strumento di ripristino per quei file che hanno subito attacchi malware.

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