Stalkerware, la nuova minaccia informatica che aleggia sull’Italia

Stalkerware, la nuova minaccia informatica che aleggia sull’Italia

02/06/2022 0 By Sonia Arpaia

La tecnologia ci consente di essere sempre più connessi e, oggi, possiamo scegliere di condividere digitalmente le nostre vite con il partner, la famiglia e gli amici azzerando, di fatto le distanze. L’altra faccia della medaglia sono i software che consento agli utenti di spiare da remoto la vita di un’altra persona senza che la vittima se ne renda conto.

Stiamo parlando di stalkerware, tecnicamente non un vero e proprio virus informatico, facilmente acquistabile online il cui uso supera molto spesso il sottile confine fra crimine informatico e crimine reale con conseguenze molto gravi per le vittime. La Coalition Against Stalkerware avverte che lo stalkerware “può facilitare la sorveglianza del partner intimo, le molestie, gli abusi, lo stalking e/o la violenza”.

Stalkerware può funzionare anche in modalità invisibile, il che significa che sul dispositivo non è visualizzata alcuna icona per indicarne la presenza e non è visibile all’utente interessato. La maggior parte degli utenti interessati non sa nemmeno che esiste questo tipo di software. Ciò significa che non possono proteggersi, online o offline, soprattutto perché l’autore che utilizza lo stalkerware di solito conosce personalmente la sua vittima.

La reale dimensione della violenza digitale

L’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) mette in guardia sul rapporto esistente fra lo stalking digitale e la violenza fisica: “sette donne su dieci in Europa che hanno subito cyberstalking hanno anche subito almeno una forma di violenza fisica e/o sessuale da parte di un partner intimo”. In questo contesto deve essere inquadrato lo stalkerware, una vera e propria forma di violenza che, come la violenza fisica, economica e psicologica può essere utilizzata dall’aggressore per ottenere il controllo completo della propria vittima.

Infatti, utilizzando lo stalkerware, chi abusa, il molestatore, riesce ad ottenere un livello di controllo molto elevato. Le funzioni dello stalkerware sono tantissime e sempre invisibili alla vittima che corre il concreto rischio non solo di vedere seriamente compromessa la propria privacy ma addirittura di essere ascoltata e registrata, pedinata in ogni spostamento grazie al GPS, letta in tutte le messaggerie (anche in quelle criptate), spiata quando usa le sue password per i servizi finanziari, monitorata in tette le attività sui social network, fotografata o videoregistrata da remoto.

Al molestatore, ma iniziamo a chiamarlo per nome, al criminale non serve nulla di eccezionale, solo avere, per pochi minuti, in mano il dispositivo mobile (smartphone o tablet) della vittima per installare e attivare il software che gli consentirà di perseguire il suo scopo.

Come verificare se siamo vittime di stalkerware

Non è semplice scoprire se siamo vittime di stalkerware. Di solito chi abusa utilizza programmi preinstallati o scaricati appositamente e ben nascosti nelle impostazioni di sistema. Fortunatamente, avendo accesso ai dispositivi GPS e multimediali del dispositivo della vittima, alcune informazioni, anche banali, possono darci segnali che potrebbero portarci a scoprirlo.

Al primo posto la batteria che, insieme an surriscaldamento anomalo e a un utilizzo eccessivo dei dati in modalità mobile sono certamente indice di attività non normali. In questi casi è opportuno dare uno sguardo approfondito ai permessi delle applicazioni e verificare se qualcuna a noi sconosciuta ha accesso, contemporaneamente, ai messaggi, ai registri delle chiamate, alla posizione, alla fotocamera e altre attività personali.

In caso di fondato sospetto non affrettarsi a eliminare l’app incriminata ma piuttosto rivolgersi tempestivamente a un centro antiviolenza in modo da far acquisire, come prova in un eventuale procedimento, i log del nostro dispositivo prima di metterlo in sicurezza. Nei casi di stalking, reale o virtuale che sia, la denuncia del persecutore è il primo passo per riacquistare la libertà.