AirTag Android, in arrivo la versione di Google del famoso tracker

17/01/2023
Apple regna sovrana nel mercato dei tracker Bluetooth con il suo famoso AirTag, ma le cose potrebbero presto cambiare con l’arrivo di un altro concorrente: Google. Il colosso americano, infatti, sarebbe al lavoro su una sua versione dedicata agli smartphone Android.
Rilasciati nel 2021, gli AirTag hanno davvero rivoluzionato un mercato fino ad allora pieno di dispositivi molto meno efficienti, e soprattutto meno ben integrati in un ecosistema. Samsung ha cercato di sfruttare il successo del suo concorrente con i suoi SmartTag, che sono stati rilasciati leggermente prima, ma chiaramente non hanno avuto lo stesso successo.
Oggi, dopo diversi anni di attesa, finalmente apprendiamo grazie al giornalista Mishaal Rahman e allo sviluppatore Kuba Wojciechowski che Google sta lavorando alla propria versione del tracker Bluetooth. Quest’ultimo avrebbe il nome in codice “grogu”, “groguaudio” o “GR10” e la rete si chiamerebbe “Finder Network”. Sembra che un dipendente di Google sia un fan della serie The Mandalorian di Disney+…
A cosa servono gli AirTag?
Gli AirTag sono il “trovatutto” di Apple. Si tratta, infatti, di un tracker basato su Bluetooth e una tecnologia denominata UWB, il cui scopo è di aiutarci a trovare un oggetto, usando un iPhone o un iPad.
Cosa sappiamo degli AirTag di Google
Come riportano i due internauti, il dispositivo supporterebbe le tecnologie Bluetooth low energy (LE) e ultra wideband (UWB), e potrebbe essere dotato di un piccolo altoparlante interno per gli avvisi. Inoltre, verrebbe prodotto in più colorazioni, ma questo è tutto ciò che sappiamo a livello hardware.
Dovresti essere in grado di trovare il tracker utilizzando il chip UWB nel tuo smartphone Android di fascia alta (solo pochi modelli lo hanno), ma il Bluetooth LE dovrebbe generalmente essere sufficiente. UWB rende semplicemente molto più preciso l’individuazione del dispositivo.
Sin dal loro rilascio, gli AirTag sono stati un incubo per la privacy di Apple. Il tracker di Apple, ad esempio, è stato spesso accusato di facilitare le molestie alle donne, o addirittura di facilitare il lavoro dei ladri d’auto, che ora possono semplicemente rintracciare i loro bersagli. È quindi comprensibile che Google sia lento a lanciare il proprio prodotto sul mercato, e speriamo che l’azienda faccia in modo di poter evitare tutte queste polemiche.
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